Generation Awake: Imagine all the Water (in italiano qui sotto) mostra con brevi testi e animazioni, quanta acqua costa quello che facciamo, indossiamo, mangiamo. È una guida a scoperte curiose e sorprendenti: sapevate, per esempio, che una pizza margerita vale 1.216 litri d'acqua? Proprio così: per passare da pomodori e frumento a quella meraviglia che è la pizza appena sfornata occorre una quantità d'acqua pari a quanto beve un adulto in 800 giorni (oltre due anni!). Per saperne di più cliccate sul pulsantone con l'immagine della pizza, dove troverete anche numerosi approfondimenti. In più: per scoprire quale uso facciamo di altre risorse della Terra cliccate sull'etichetta Generation Awake (in alto a sinistra), che "apre" una casa multimediale, da esplorare per vedere quanto sia in fondo facile ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta che abitiamo. |
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20 marzo, 2013
Generation Awake: un programma dell'Unione Europea per l'ambiente
19 marzo, 2013
Siamo fritti!
Secondo l'Oms e la Fao, è meglio non mangiare troppe patatine fritte: una reazione chimica che si verifica nell'amido cotto ad alte temperature porta alla formazione di sostanze dannose.
Siamo fritti! Secondo l'Oms e la Fao, è meglio non mangiare troppe patatine fritte: una reazione chimica che si verifica nell'amido cotto ad alte temperature porta alla formazione di sostanze dannose. |
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Le patatine fritte, sia quelle che si acquistano nei fast food, sia le chips confezionate nei sacchetti, possono contenere acrilamide, un composto che ad alte concentrazioni provoca il cancro negli animali. La prima a lanciare l'allarme è stata la Swedish food authority, l'organismo svedese che si occupa del controllo della qualità del cibo, seguita poi dalla Food and Drug Administration americana e dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità).
Identikit del nemico. L'acrilamide, presente anche nel fumo di sigaretta, è un composto chimico utilizzato nella fabbricazione della plastica. Ha effetti neurotossici, ed è considerato un potenziale cancerogeno anche per l'uomo. Si forma quando i cibi ricchi di amido vengono cotti a temperature superiori a 120 gradi, vale a dire di poco inferiore al punto di fumo dell'olio di girasole, uno dei più utilizzati in questo genere di preparazioni alimentari. Si tratta in pratica di un sottoprodotto della reazione di Maillard, responsabile del tipico sapore e del colore ambrato dei cibi fritti, grigliati e arrostiti. Una sottoreazione tra aminoacidi, in particolare l'asparagina, e zuccheri, produrrebbe l'acrilamide. ![]() Meglio bollite. Le patate, cotte in vari modi, fanno parte dell'alimentazione umana da circa 8 mila anni. Finora nessuno aveva evidenziato effetti negativi. La bollitura per esempio sembra non avere gli stessi effetti della frittura. Inoltre, in molti altri cibi sono presenti sostanze cancerogene in tracce, e ciò non significa che siano dannosi. Resta da capire dunque in quali dosi le patatine possano essere effettivamente dannose, e se sia il caso di eliminarle del tutto dalla dieta, oppure solo limitarne l'eccessivo consumo. Modica quantità. Secono l'Oms la dose media di acrilamide assunta ogni giorno da un uomo con vari cibi, è di circa 70 microgrammi al giorno, e sarebbe dunque molto inferiore a quella che in laboratorio ha dimostrato effetti tossici sui topi. In attesa di altre conferme, la Fao, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura e l'Oms hanno raccomandato di evitare la cottura prolungata e ad alte temperature degli alimenti contenenti amido. |
Perché si parla nel sonno?

Parlare nel sonno (somniloquio) è una normale manifestazione dell’attività notturna del cervello, che non si “addormenta” completamente ma continua a formulare pensieri inconsci,...
Parlare nel sonno (somniloquio) è una normale manifestazione dell’attività notturna del cervello, che non si “addormenta” completamente ma continua a formulare pensieri inconsci, indipendentemente dal fatto che stiamo sognando o no. In alcuni casi questi pensieri ci portano a parlare ad alta voce e a formulare anche frasi di senso compiuto.
Colpa dello stress? È un fenomeno molto comune tra i bambini, che non hanno ancora sviluppato il coordinamento tra i centri cerebrali che comandano il linguaggio e i muscoli del volto; ma capita anche agli adulti, specialmente in situazioni di stress particolare o anche per una semplice febbre. Sebbene parlare nel sonno possa essere sintomo di eccessivo affaticamento fisico e mentale, solitamente non viene considerato una malattia, anche se può essere uno dei sintomi di alcune patologie neurologiche.
Colpa dello stress? È un fenomeno molto comune tra i bambini, che non hanno ancora sviluppato il coordinamento tra i centri cerebrali che comandano il linguaggio e i muscoli del volto; ma capita anche agli adulti, specialmente in situazioni di stress particolare o anche per una semplice febbre. Sebbene parlare nel sonno possa essere sintomo di eccessivo affaticamento fisico e mentale, solitamente non viene considerato una malattia, anche se può essere uno dei sintomi di alcune patologie neurologiche.
Perché si piange di dolore o di gioia?
Quando si prova una forte emozione, il sistema limbico del cervello stimola il sistema nervoso centrale, il quale a sua volta mette in moto una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco...
Quando si prova una forte emozione, il sistema limbico del cervello stimola il sistema nervoso centrale, il quale a sua volta mette in moto una serie di reazioni fisiologiche: il battito cardiaco aumenta, si altera il ritmo della respirazione e le ghiandole lacrimali, poste sopra l’arco superiore dell’occhio, producono lacrime. Quando si piange, il liquido “sgorga” nell’angolo dell’occhio e scorre lungo la congiuntiva, la membrana che riveste l’interno delle palpebre, per finire nella cavità nasale. A ogni battito delle ciglia l’occhio si lubrifica. In questo modo viene evitata la disidratazione del bulbo e facilitato l’allontanamento della polvere. Le lacrime hanno anche un potere disinfettante: contengono glucosio, cloruro di sodio, proteine, urea e un enzima battericida, il lisozima.
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PIANTO DI GIOIA |
Perché in automobile ci si arrabbia tanto?

Questi comportamenti dipendono da diversi fattori.
1. Innanzitutto, nel traffico scatta una sorta di competizione fra guidatori: uno studio dell’Università di Stoccolma rivela che il 90% dei patentati si giudica più abile della media.
2. Inoltre, per Raymond Fuller, psicologo del Trinity College di Dublino, fra automobilisti raramente si ha un rapporto faccia a faccia e, senza le informazioni che derivano dal contatto diretto con l’altro (espressione del viso ecc.), l’empatia, che tenderebbe a calmare gli animi, risulta ridotta.
Guerrieri del traffico
Anche chi è pacato può diventare aggressivo alla guida, ma si arrabbia più spesso chi è impulsivo. Lo ha mostrato uno studio dello psicologo Jerry Deffenbacher, dell’Università statale del Colorado. anche visto che chi si arrabbia molto al volante, tende ad avere pensieri vendicativi (“Adesso ti supero!”), e ha più spesso una guida pericolosa.
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