27 febbraio, 2012

Sono sicuri gli acquisti online?

In un tipico acquisto on-line che prevede la comunicazione di dati “sensibili” (per esempio il numero di carta di credito), generalmente i maggiori problemi che si possono verificare riguardano l’identificazione sicura di chi acquista e di chi incassa, e il trasferimento o la conservazione dei dati. Certificazione. I sistemi per rendere sicura la catena di trasferimento dei dati sono molteplici: da un lato si stanno affermando gli enti di certificazione, dall’altro si stanno sviluppando sistemi di crittografia sempre più raffinati, che rendono possibile la lettura dei dati solamente da parte dell’acquirente e del venditore. Esistono numerose società di certificazione, che operano in maniera sostanzialmente simile: a ogni sito o società che ha intenzione di proporre uno scambio sicuro di dati col proprio cliente viene assegnato, dopo alcuni controlli sulla serietà della società, un “Server ID”, ossia una sorta di certificato digitale che identifica in modo univoco la società e che verrà usato per le comunicazioni crittate. Lo standard per la crittazione dei dati è attualmente il protocollo Ssl (Secure Sockets Layer). Messaggi cifrati. Sviluppato originariamente da Netscape, questo protocollo, ormai presente in quasi tutti i software per navigare sul Web, rende ogni comunicazione che parte dal computer cifrata in un modo che solamente chi è in possesso di determinati strumenti di riconoscimento, come le chiavi di decrittazione rilasciate dagli stessi siti di e-commerce, possa risalire al contenuto reale. Un altro sistema di sicurezza per il commercio elettronico è chiamato Set (Secure Electronic Transaction), ed è stato sviluppato nel 1996 da un consorzio formato da Mastercard, Visa, Microsoft e Ibm.

La scienza prevede quanto vivremo

Cromosomi Sebbene per la maggior parte delle persone conoscere la durata della vita solleva interrogativi che sarebbe meglio lasciare senza risposta, per la scienza medica potrebbe invece avere implicazioni positive. Adesso i ricercatori dell'Università di Glasgow e dell'Università di Exeter nel Regno Unito potrebbero aver sviluppato un nuovo modo di scoprire quanto vivranno le persone, sulla base di un'analisi del Dna.

I risultati ottenuti dal team e pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences degli Stati Uniti d'America mostrano che gli scienziati possono ottenere una buona indicazione della durata della vita usando la lunghezza di pezzi specializzati del DNA chiamati telomeri, all'inizio della vita. I telomeri si trovano alla fine dei cromosomi, che contengono il nostro codice genetico completo. Funzionano allo stesso modo dei cappucci di plastica alle estremità dei lacci delle scarpe, e cioè segnano la fine dei cromosomi e li proteggono da vari processi che altrimenti ne causerebbero il graduale logoramento. Se un telomero si consuma, le cellule possono cominciare a funzionare male.

Le misurazioni raccolte dai ricercatori del team li hanno aiutati a dedurre che la lunghezza del telomero nelle prime fasi della vita è strettamente correlata alla conseguente durata della vita.
 
Visto che queste protezioni del DNA si possono trovare sia negli animali che nelle piante, il team ha esaminato la lunghezza dei telomeri in piccoli campioni di cellule del sangue prelevate in corrispondenza di varie età in un gruppo di uccelli appartenenti alla specie del diamante mandarino la cui aspettativa di vita varia da appena 210 giorni a quasi 9 anni. Hanno esaminato la lunghezza del telomero quando l'uccellino è ancora nel nido e poi in diversi altri momenti della sua vita. A partire da questi risultati si possono fare ipotesi anche sulla durata della vita umana. Il miglior modo di prevedere la longevità è risultato la misurazione della lunghezza del telomero ad appena 25 giorni di vita.

È importante misurare la lunghezza del telomero nello stesso individuo dall'inizio della vita e poi ripetutamente durante il resto della sua vita naturale.

La dott.ssa Britt Heidinger, dell'Università di Glasgow, commenta: "Anche se la lunghezza del telometro varia di molto da un individuo all'altro, quegli uccelli che vivevano di più avevano i telomeri più lunghi ad ogni misurazione."

Ci sono comunque anche altri fattori in gioco. Anche se la differenza della lunghezza del telomero è in parte attribuibile a fattori ereditari, può variare anche a causa di fattori ambientali come l'esposizione allo stress, come spiega Pat Monaghan, professore associato di Glasgow, nello studio: "Il nostro studio mostra la grande importanza dei processi che agiscono all'inizio della vita. Adesso abbiamo bisogno di capire meglio come le condizioni delle prime fasi della vita possono influenzare il ritmo di perdita del telomero e la relativa importanza dei fattori ereditari e ambientali. È su questo che si sta concentrando la ricerca attuale.

Lo studio ha ricevuto un finanziamento dal Consiglio europeo della ricerca (CER). Il CER ha lo scopo di incoraggiare la ricerca di alta qualità in Europa attraverso finanziamenti competitivi e di sostenere la ricerca di frontiera iniziata dal ricercatore in tutti i campi di ricerca, sulla base dell'eccellenza scientifica.

Secondo alcuni specialisti americani l'eccessiva sedentarietà è nociva quanto le sigarette


 Essere troppo sedentari è rischioso tanto quanto fumare. L’indicazione arriva da due diversi studi - uno americano, l’altro australiano – che pongono l’accento sui pericolosi effetti che una vita trascorsa «da seduti» ha sul nostro organismo. E’ risaputo che l’immobilità causi problemi fisici di varia natura, ora, però, queste due ricerche non solo lo confermano, ma sono anche in grado di definire meglio i termini della questione, rimarcando che la vita sedentaria sarebbe dannosa quasi quanto le sigarette in termini di accresciuto rischio di andare incontro a malattie di cuore, diabete di tipo 2 e obesità. A rischiare sarebbero, dunque, le milioni di persone che svolgono un lavoro di tipo sedentario, che le obbliga a rimanere sedute per lunghe ore durante la giornata. «Il vero pericolo per il futuro – si legge nella relazione di Marc Hamilton, a capo dell’equipe americana, pubblicata dalla rivista Diabetes di novembre - resta legato al fatto che ci siano ancora moltissime persone assolutamente inconsapevoli dei rischi che comporta la sedentarietà e la nostra indagine ha rivelato un significativo impatto dell’inattività, paragonabile agli effetti causati dal fumo».

26 febbraio, 2012

cibi e calorie negative

fruttaCome ben sapete siamo contraria qualsiasi dieta che impone una diminuzione eccessiva delle Calorie; me sa siete dipendenti dagli snack e non riuscite a smettere di masticare vorremmo proporvi degli snack in grado di far bruciare, solo con la loro masticazione e digestione, più Calorie di quelle ingerite con lo snack stesso (li chiameremo “alimenti a calorie negative”); inoltre aumentano il metabolismo e vi permettono di diminuire l’apporto calorico giornaliero. Potrete quindi continuare a mangiare durante il giorno senza mettere su qualche chilo (sempre senza esagerare!!!).
  1. Sedano: Un must di tutti i buffet vegetariani, il sedano è uno spuntino croccante che potete godere senza preoccuparvi della Calorie; ha una buona percentuale di zuccheri e sodio ma è molto meglio dei cioccolatini…
  2. Arancia: Prima di andare al lavoro mettete un arancia nella vostra borsa per uno spuntino mattutino o pomeridiano. Un’ arancia contiene soltanto 45 Calorie, quindi sentitevi liberi di mangiarla tutta!
  3. Fragole: Le fragole sono molto popolari a causa della loro dolcezza naturale e della loro succosità. Mettetene un po’ nei cerali a colazione per dare un’ulteriore spinta al vostro metabolismo!
  4. Mandarini: La versione “piccola” dell’arancia, molto saporiti e gustasi; un paio di mandarini sono un ottimo snack!

25 febbraio, 2012

Perchè si dice "canta che ti passa"?

523a"Canta che ti passa" è un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana colloquiale.
E' un invito a non spaventarsi e a curare le preoccupazioni e i timori con il canto. L'espressione pare sia stata incisa su una trincea durante la prima guerra mondiale da un soldato il cui nome non è sconosciuto: l'ufficiale e scrittore Piero Jahier la trascrisse come epigrafe di una raccolta di Canti del soldato (Milano, 1919).
Jahier nella prefazione firmata con lo pseudonimo di Pietro Barba, parla del «buon consiglio che un fante compagno aveva graffiato nella parete della dolina: canta che ti passa».
In realtà, ai giorni nostri, la musica è entrata a far parte di tutti i campi della vita sociale, ma almeno la varietà dei generi musicali non manca.
La musica, dunque, rappresenta il mezzo per eccellenza attraverso cui si trova il relax ed è anche il modo più adatto per esprimere le emozioni che non si riescono a descrivere concretamente.
La musica è usata anche in campo medico: infatti è un ottimo elemento per tenere in contatto il conscio con l'inconscio perché essa è un mezzo di comunicazione che arriva anche dove le parole sembrano inaccessibili. In realtà sin dall'antichità la funzione terapeutica del canto è nota, e ha ispirato miti come quelli del cantore Orfeo.
Che dire....cantiamo!.

Come funziona la lampadina?

Per molti anni hanno fatto parte della nostra vita quotidiana.
Oggi stanno sparendo lentamente lasciando il posto alle loro dirette "discendenti", a basso consumo.
Parliamo ovviamente delle lampadine, quelle tradizionali di vetro, con una specie di molla al loro interno ormai troppo vecchie ed, energicamente, troppo dispendiose.
Ma come funzionano?. Il principio di funzionamento è semplice: un filo percorso da corrente elettrica si arroventa e diventa incandescente, emanando luce.
Dovendo questo resistere ad alte temperature si è scelto di utilizzare il tungsteno, un metallo che resiste fino a 3400°C!
in presenza di aria qualsiasi materiale brucia, quindi per evitare il consumo rapido del filo,l'interno della lampadina viene completamente privato di aria (sotto vuoto) e riempito di gas inerti (argon, azoto, ecc.) per evitare l'ossidazione del filamento.
Bisogna tener presente che, anche se in questa notizia è stato riassunto in poche righe, ci sono voluti quasi 100 anni di studi (da inizio a fine ottocento) per permettere che le nostre case venissero illuminate tramite la luce elettrica.

Ashleigh Morris - La ragazza allergica all'acqua

Ashleigh Morris non può nuotare, nè farsi un bagno caldo, nè tantomeno una doccia rilassante dopo un intero giorno di stress: è allergica all'acqua.
Da 5 anni infatti la pelle di Ashleigh, 19enne di Melbourne, Australia, non può (e non deve) venire in contatto con l’acqua a qualsiasi temperatura essa sia, pena i tipici sintomi da allergia quali rossore, gonfiore, prurito (che in seguito diventadolore).
Perfino il suo stesso sudore la fa stare male.
Il sintomo che le provoca questa insolita (e infelice) reazione viene chiamato Aquagenic Urticaria, patologia talmente rara che i casi al mondo si contano sulle dita della mano.

Ovviamente Ashleigh deve lavarsi, ma lo fa di rado e più rapidamente possibile: una sua doccia media non dura più di un minuto, per limitare i danni.
Ha contratto la malattia in seguito ad una forte tonsillite: per guarirne le fu prescritta una potente dose di penicillina, potente al punto da avere un simile effetto collaterale.
Il suo dermatologo, Rodney Sinclair, spiega come questa dose eccessiva le abbia alterato i livelli di istamina del corpo, portandola all'allergia.

A causa del limitatissimo numero di casi riscontrati però, l’Aquagenic Urticaria è una malattia ad oggi del tutto sconosciuta, e di conseguenza non se ne conosce alcuna cura.

Lontano dall’acqua Ashleigh appare come una ragazza in gamba e come ce ne sono tante: sta studiando giornalismo e pubbliche relazioni all'università, mantenendosi gli studi con un lavoro in ufficio.


 Chi, sotto il sole estivo, non resiste ad un bel bicchiere fresco di Coca Cola? 
Probabilmente poche persone. Eppure, malgrado ci siano tante leggende che girano intorno a questa bevanda, continuiamo a consumarla quotidianamente. Un nostro lettore, ha stilato una lista di 50 cose che si possono fare con la Coca Cola, probabilmente sconosciute alla maggior parte delle persone.

Ad esempio, può essere utilizzata per rimuovere la ruggine, macchie di grasso o di sangue dai capi d'abbigliamento o pulire padelle bruciate.
In campo meccanico potreste utilizzarla per pulire la benzina da un garage, allentare un bullone o pulire la batteria dell'auto.
Altre applicazioni sono possibili in campo "medico", in campo ludico, senza tralasciare l'eventuale uso agricolo ed ovviamente quello dissetante ...1. Rimuovere le macchie di grasso dai capi di
abbigliamento
2. Rimuovere la ruggine (un pò impegnativo,
biso 1. Rimuovere le macchie di grasso dai capi di
abbigliamento
2. Rimuovere la ruggine (un pò impegnativo,
bisogna immergere il tessuto nella Coca Cola,
utilizzare una spugna ed un foglio di alluminio)
3. Rimuovere le macchie di sangue dai capi di


50. Aggiungerla alla vodka o rum
51. Berla se volete

Cosa si può fare con la Coca-Cola?

 Chi, sotto il sole estivo, non resiste ad un bel bicchiere fresco di Coca Cola? 
Probabilmente poche persone. Eppure, malgrado ci siano tante leggende che girano intorno a questa bevanda, continuiamo a consumarla quotidianamente. una lista di 50 cose che si possono fare con la Coca Cola, probabilmente sconosciute alla maggior parte delle persone.

Ad esempio, può essere utilizzata per rimuovere la ruggine, macchie di grasso o di sangue dai capi d'abbigliamento o pulire padelle bruciate.
In campo meccanico potreste utilizzarla per pulire la benzina da un garage, allentare un bullone o pulire la batteria dell'auto.
Altre applicazioni sono possibili in campo "medico", in campo ludico, senza tralasciare l'eventuale uso agricolo ed ovviamente quello dissetante .... 
 Rimuovere le macchie di grasso dai capi di
abbigliamento
2. Rimuovere la ruggine (un pò impegnativo,
bisogna immergere il tessuto nella Coca Cola,
utilizzare una spugna ed un foglio di alluminio)
3. Rimuovere le macchie di sangue dai capi di
abbigliamento
4. Rendere un cocktail schifoso un buon cocktail
5. Pulire le macchie di benzina da un garage
6. Allentare uno bullone arrugginito
7. Uccidere lumache (una piccola ciotola di Coca
Cola le attirerà, il proseguo immaginatelo)
8. Aiutare un prato a diventare verde e
lussureggiante
9. Prevenire un attacco d’asma!
10. Sbrinare il parabrezza della vostra auto
congelato.
11. Pulire le padelle bruciate (lasciare agire
bene e poi risciacquare)
12. Pulire un bollitore con lo stesso metodo di
prima
13. Far passare il bruciore della puntura di una
medusa

Scoperta tribù isolata dal resto del mondo

   527a  Nel 2008 si era parlato di una misteriosa tribù bellimbusto scoperata nel cuore dell'Amazzonia ma solo pochi giorni fa erano circolate alcune foto inedite. Oggi grazie al sito Uncontacted Tribes veniamo portati direttamnete in una delle zone meno conosciute del pianeta dove questa tribù ha vissuto senza alcun contatto con il resto del mondo... almeno fino ad oggi. Li hanno scoperti mentre sorvolavano la zona in elicottero: le loro foto sono state diffuse in tutto il mondo creando stupore e curiosità.
Grazie a questo video possiamo esplorare, anche se solo virtulamente, l'incredibile territorio dove vive la tribù: una foresta fitta e incontaminata.
Poi all'improvviso si intravedono le capanne, il fumo che esce dai falò. Infine uomini e donne armati, che guardano sospettosi il velivolo.
Potete vedere direttamente qui il video della tribù.