13 ottobre, 2012

SCIENCE BLOG CHIUDE .

02 settembre, 2012

Che cosa contengono i croccantini per gatti?


Da leccarsi i baffi! - Foto del lettore: <a href="http://i.focus.it/Scheda_media.aspx?idc=2382170" target="_blank">redelnulla</a> 
Da leccarsi i baffi! - Foto del lettore:


I croccantini contengono principalmente carne di vario tipo (pollo, tacchino, manzo, coniglio, agnello) o pesce, in genere sotto forma di farine animali. A questi, in proporzioni diverse a seconda dei tipi e delle marche, si possono aggiungere molti altri ingredienti. I principali sono: grassi animali, alcuni sali (cloruro di sodio e di potassio, solfati di ferro, ossidi di rame ecc.), vitamine (quelle importanti per i gatti sono la A, quelle del gruppo B, la D e la K), riso, farina di mais e glutine.


A ciascuno il suo
La composizione dei croccantini può variare a seconda delle esigenze del gatto. Ne esistono per esempio di ipocalorici per gatti anziani (che fanno poca attività) o tendenti all’obesità, arricchiti con antiossidanti per mantenere il pelo più lucido, e contenenti fibre vegetali per facilitare la digestione.

FOTO DEL GIORNO

01 settembre, 2012

Zucchero stellare !


Questa immagine mostra la zona di formazione stellare Rho Ophiuchi in luce infrarossa, ripresa dal satellite WISE (Wide-field Infrared Explorer) della NASA. IRAS 16293-2422 è l'oggetto rosso al centro del quadrato piccolo. L'inserto è una rappresentazione artistica delle molecole di glicolaldeide che ne mostra la struttura molecolare (C2H4O2). Gli atomi di carbonio sono in grigio, gli atomi di ossigeno in rosso e quelli di idrogeno in bianco. Nell'immagine infrarossa di WISE di Rho Ophiuchi, il blu e l'azzurro rappresentano la luce emessa a lunghezze d'onda di 3,4 e 4,6 micron, proveniente in modo predominante dalle stelle. Il verde e il rosso invece rappresentano la luce a 12 e 22 micron, rispettivamente, proveniente soprattutto dalla polvere. (ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/L. Calçada (ESO) & NASA/JPL-Caltech/WISE Team)
Un team di astronomi europei, grazie ad una serie di osservazioni effettuate con ALMA(Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), ha individuato delle molecole di zucchero nel gas che circonda una giovanissima stella di massa simile a quella del Sole. Questa è la prima volta in cui lo zucchero viene individuato nello spazio che circonda una stella di questo tipo e la scoperta dimostra che gli elementi che sono alla base dello sviluppo della vita si trovano al posto giusto e nel momento giusto per essere inclusi nei pianeti che si formano intorno alla stella. “Zucchero” è il nome comune di una serie dicarboidrati (molecole che contengono carbonio, idrogeno e ossigeno, tipicamente con un rapporto atomico tra idrogeno e ossigeno di 2:1 come nell’acqua). Le molecole in questione sono quelle della glicolaldeide (C2H4O2) – una forma semplice di zucchero – e si trovano nel gas che circonda la stella, di massa simile a quella del Sole e appartenente ad un sistema binario, denominata con la sigla  IRAS 16293-2422. La glicoladeide è già stata osservata agli inizi dello scorso decennio nello spazio interstellare, ma questa è la prima volta che viene trovata nelle vicinanze di una stella simile al Sole, ad una distanza paragonabile a quella che separa Urano dal Sole. La scoperta indica che alcuni dei composti chimici necessari per la vita esistevano in questo sistema nel momento in cui avrebbe potuto aver luogo la formazione dei pianeti. Oltre alla glicolaldeide, nello spazio attorno ad IRAS 16293-2422 sono state anche individuate altre molecole organiche complesse, tra cui il glicole etilenico, il formiato di metile e l’etanolo.
“Nel disco di gas e polvere che circonda la stella appena formata abbiamo trovato la glicolaldeide, una semplice forma di zucchero, non molto diversa dallo zucchero che mettiamo nel caffè,” spiega Jes Jørgensen del Niels Bohr Institute (Danimarca), coordinatore del gruppo di ricercatori.  “Questa molecola è uno degli ingredienti per la formazione dell’RNA, che – come il DNA a cui è legato – è uno degli elementi costitutivi della vita.”
L’elevata sensibilità di ALMA, che quando il prossimo anno sarà completamento operativo sarà costituito da un totale di 66 antenne paraboliche sensibili alle radiazioni millimetriche e sub-millimetriche, è stata fondamentale per queste osservazioni, eseguite con una schiera parziale di antenne durante la fase di verifica scientifica del sistema.
Il risultato veramente emozionante di questo studio è che le osservazioni di ALMA rivelano che le molecole di zucchero stanno cadendo verso una delle stelle del sistema binario, per cui non solo sono al posto giusto per trovare la loro strada verso un pianeta, ma si stanno anche muovendo nella direzione giusta.
Le nubi di gas e polveri che collassano per formare nuove stelle sono molto fredde (circa -260 C) e molti gas si solidificano come ghiaccio sulle particelle di polvere, dove si combinano tra loro per formare molecole più complesse. Ma la stella, una volta che si è formata, riscalda le zone interne della nube protostellare, facendo evaporare le molecole chimicamente complesse che si erano condensate sui grani di polvere. Questo gas emette una radiazione caratteristica sotto forma di onde radio di piccola lunghezza d’onda che possono essere captate utilizzando le potenti antenne di ALMA.
IRAS 16293-2422 dista da noi circa 400 anni luce, è quindi relativamente vicina, il che la rende un bersaglio eccellente per lo studio della chimica e delle molecole intorno alle stelle giovani. Grazie alle straordinarie potenzialità di strumenti come ALMA, è possibile studiare dettagli minuscoli all’interno delle nubi di gas e polvere dove si formano sistemi planetari.
Una domanda cruciale riguarda la complessità che queste molecole possono raggiungere prima di essere incorporate in nuovi pianeti. Questo potrebbe darci qualche informazione sulle primissime fasi di sviluppo della vita al di fuori del nostro pianeta; i dati che potranno essere raccolti da ALMA saranno fondamentali per sciogliere questo enigma.

Quante tigri sono rimaste?


Foto del lettore <a href="http://i.focus.it/Scheda_media.aspx?idc=2272300" target="_blank">betablu</a>
Foto del lettore betablu

La popolazione mondiale delle tigri è molto ridotta: tra 4.200 e 5.100 individui, secondo l’Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), che classifica la Panthera tigris come “in pericolo di estinzione”, includendola nella Lista Rossa delle specie a rischio. Un secolo fa ne esistevano ancora 100 mila.



Dove sono?
Le popolazioni più importanti sono in India (circa 1.400 tigri), Indonesia (tra 450 e 700, a seconda delle stime), Malaysia (300-500), Nepal (350) e Russia (300-400). Altrove la scarsità della popolazione è ormai diventata una possibile causa di estinzione, insieme alla scomparsa degli habitat (–41% negli ultimi dieci anni) e alla caccia, praticata soprattutto per le ossa (utilizzate nelle medicine tradizionali dei Paesi asiatici per le supposte virtù antinfiammatorie).


Per la conservazione della specie sono in corso molte iniziative, a livello locale (in India, Russia, Indonesia, Malaysia...) e internazionale: tra queste ultime, l’iniziativa della Wildlife Conservation Society e quella congiunta di Banca Mondiale e Smithsonian Institution. Entrambe si propongono di rafforzare il sistema delle riserve in 13 Paesi.

Lampadine a incandescenza addio, da oggi sono fuori legge


Con l'inizio di settembre anche le ultime rimaste sul mercato vanno in pensione. Ecco quali sono le alternative più "verdi" a nostra disposizione.

di: Klevis Gockaj
Rotta? Non importa. Da oggi le lampadine a incandescenza non saranno più in vendita, occorrerà sostituirle con un'alternativa più efficiente. Photo credit: Kyle May, Flickr, www.flickr.com/photos/kylemay/
Rotta? Non importa. Da oggi le lampadine a incandescenza non saranno più in vendita, occorrerà sostituirle con un'alternativa più efficiente. Photo credit: Kyle May, Flickr, www.flickr.com/photos/kylemay/

Centotrent'anni di servizio sono un'età più che onorevole per andare in pensione. Così dopo oltre un secolo di utilizzo le care vecchie lampadine a incandescenza, con la loro inconfondibile forma "a pera", spariranno dal mercato. Scatta oggi, 1 settembre, il divieto di commercializzazione delle ultime rimaste sul mercato, quelle con potenza compresa tra 25 e 40 watt; le altre sono state messe progressivamente fuori legge a partire dal 2009. Il bando delle lampadine più energivore fa parte di una serie di direttive europee che dovrebbero portare, entro il 2020, a un risparmio energetico equivalente al consumo di 11 milioni di famiglie all'anno, e a una riduzione annua delle emissioni di CO2 di 15 milioni di tonnellate, almeno secondo i dati forniti dalla Commissione Europea.
Uno specchietto riassuntivo del piano di messa al bando delle fonti luminose non efficienti da parte della UE: <a href="http://www.focus.it/fileflash/file/bando_lampadine.pdf" target="_blank">apri il pdf con la tabella</a>. (Image courtesy: Philips)
Uno specchietto riassuntivo del piano di messa al bando delle fonti luminose non efficienti da parte della UE:  (Image courtesy: Philips)

Che cosa rimane: fluorescenti compatte

Le alternative rimaste a nostra disposizione brillano, è il caso di dirlo, in efficienza. Le lampadine fluorescenti (quelle per intendersi dalla forma a spirale) o CFL (Compact Fluorescent Lamp) costano fino a quattro volte di più di quelle a incandescenza ma durano più a lungo, fino a 8-10 anni. Inoltre, consumano il 65-80% di energia in meno rispetto alle vecchie lampadine, che al contrario trasformavano in luce solo il 5-10% di energia, dissipando la rimanente in calore. Calcoli della Commissione Europea stimano che installandole in tutti i punti luce di casa, il risparmio annuo sulla bolletta sarebbe di 50 euro a famiglia.
Vantaggi indiscussi a parte, resta però la scocciatura dello smaltimento. Le fluorescenti contengono una infatti una piccola quantità di mercurio, pari a 5 milligrammi (una dose non pericolosa per la salute e sufficiente appena a ricoprire la punta di una matita). Nonostante il bulbo di vetro, quindi, non vanno gettate insieme alle bottiglie ma trattate come "rifiuti pericolosi" e riportate, una volta esaurite. presso i punti vendita dove le avete acquistate o nelle riciclerie cittadine.

Che cosa rimane: LED

Al contrario delle CFL, i LED (diodi emettitori di luce) si accendono subito: non dovrete cioè aspettare i canonici 60-90 secondi prima che la stanza sia illuminata. Rispetto alle lampadine a incandescenza, garantiscono un risparmio energetico fino all'85% e durano anche 15 anni in più. Non contengono mercurio ma questo non vi esimerà da un accurato smaltimento rifiuti: non possono essere gettati nel sacco nero, vanno invece smaltiti come RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Conto alla rovescia per le alogene

Dal 2016 saranno bandite le lampade di classe energetica C: in questa classe rientrano, attualmente, le alogene a risparmio energetico che quindi spariranno dal mercato. La classe è determinata dall'efficienza energetica calcolata come il rapporto tra l'output luminoso (la quantità di luce emessa, o lumen) e la potenza (watt). La legislazione interessa la classe energetica, e non il tipo di lampadina: se quindi, in futuro, dovessero essere sviluppate alogene di classe più efficiente rispetto alla C, queste non sarebbero soggette al bando.

Svelata, dopo 125 anni, la ricetta segreta della Coca Cola


La ricetta segreta della Coca Cola non è più segreta, a quanto pare. Nascosta per 125 anni, è stata pubblicata in questi giorni da This American Life che è venuto in possesso della fotografia della pagina del ricettario in cui era scritta.
La storia inizia con John Pemberton (come sapete dallo spot in onda per ora in TV), un veterano della Guerra Civile, cui è attribuita l’invenzione della bevanda dolce più famosa al mondo. La ricetta originale era scritta in un libro di ricette che conteneva le formule per la preparazione di unguenti e medicine tramandate di generazione in generazione.
Una fotografia della pagina che riportava la ricetta della bevanda fu scattata il 18 febbraio del 1979 ed è venuta alla luce solo di recente quando Ira Glass di This American Life vi si è imbattuta. La Glass ha trovato altre due persone che hanno dichiarato di avere scoperto la ricetta originale della Coca Cola e anche se non coincidono perfettamente, erano talmente tanto simili che la Glass ha concluso che si trattava veramente della ricetta originale. Eccola:
  • Fluido di estratto di foglia di coca: 3 drams USP (che dovrebbe corrispondere a 3 bicchierini)
  • Ácido Citrico: 85 grammi
  • Caffeina: 28 grammi
  • Zucchero: 30 grammi
  • Acqua: 9 litri
  • Succo di lime: 1 litro
  • Vaniglia: 28 grammi
  • Caramello: 42 grammi o più per ottenere più colore
L’ingrediente segreto 7X (usare 57 grammi di aromatizzante per preparare 19 litri di sciroppo):
  • Alcool: 227 grammi
  • Olio di arancia: 20 grammi
  • Olio di noce moscata: 10 gocce
  • Coriandolo: 5 gocce
  • Neroli (un olio essenziale vegetale prodotto per distillazione dei fiori di arancio amaro, ndr): 10 gocce
  • Cannella: 10 gocce
Prima che corriate, lista alla mano, al supermercato per acquistare tutti gli ingredienti e cimentarvi nella preparazione della vostra Coca Cola home made, c’è una cosa che dovete sapere.
Non troverete l’estratto di foglie di coca. Pare che l’azienda sia l’unica al mondo, autorizzata dalla DEA, l’ente che si occupa della lotta alla droga, a potere coltivare, trattare e commercializzare questo prodotto

FOTO DEL GIORNO !

06 agosto, 2012

La vicenda Apple Samsung in tre infografiche


apple samsung infografica
Se la vicenda legale che vede contrapposte Apple e Samsung vi risulta un po’ ostica, date un’occhiata alle tre infografiche raccolte da Paczkowski su AllThingsD. Si tratta di tre immagini che spiegano, più di tante parole, per quale ragione a Cupertino ce l’hanno tanto con la società sudcoreana.
A dire della mela, quello messo in atto da Samsung è un volgarissimo plagio, niente di più e niente di meno. I dispositivi concorrenti, spiega infatti, sono tutti quanti ispirati al design creato da Jonathan Ive, e ciò è evidente non soltanto per il Galaxy S ma anche per il Galaxy Tab 10.1 del luglio 2011:
“Samsung ha scelto di copiare Apple, non di innovare. Il messaggio che Samsung veicola ai consumatori col suo design imitativo di smartphone è semplice: ‘è proprio come un iPhone.’ E il tablet Galaxy Tab 10.1 invia un messaggio simile: ‘È proprio come un iPad.”
E in effetti, come si evince dall’immagine qui sopra, l’evoluzione dei telefoni Samsung in seguito al debutto dell’iPhone originale ha subìto una drastica sterzata. Il trittico d’infografiche è stato creato da Apple per illustrare meglio il proprio punto di vista ed è stato in seguito depositato agli atti dalla difesa. Le trovate nella gallery qui di seguito; una riguarda l’evoluzione dei tablet post-iPad e l’altra quella degli smartphone post-iPhone. Poi, come al solito, diteci cosa ne pensate nei commenti.


Intolleranza al lattosio, gli alimenti da evitare e cosa mangiare


L’intolleranza al lattosio rientra tra quel tipo di intolleranze alimentari maggiormente riconosciute anche a livello della medicina convenzionale. Chi è intollerante al lattosio sviluppa sintomi quali crampi addominali, vomito e diarrea, alternata, quest’ultima, anche ad episodi di forte stipsi, e difficoltà digestive dopo aver mangiato alimenti quali il latte ed alcuni tipi di latticini (ma anche altro), molto ricchi in lattosio. Questo accade perchè chi è intollerante al lattosio è privo di un enzima che in condizioni normali scinde il lattosio, che è un disaccaride (cioè formato da due molecole di zucchero semplice), in monosaccaridi, ovvero zuccheri più digeribili.
Ricordiamo che l’intolleranza al lattosio è solo un disturbo, non una malattia o un’allergia alimentare vera e propria come spesso si pensa e può essere tranquillamente tenuta sotto controllo senza farmaci, ma solo facendo attenzione all’alimentazione.
Bisogna evitare tutti gli alimenti molto ricchi in lattosio, quindi, in linea di massima, tutti i latticini e formaggi freschi, poco stagionati. Il latte vaccino si può sostituire con latti di origine vegetale (soja, avena, riso, kamut) o col latte di capra, privo naturalmente di lattosio. Vanno evitati tutti i formaggi a pasta molle, mentre si possono tranquillamente mangiare gli stagionati, quali Grana Padano, Parmigiano Reggiano e pecorini vari, perchè durante il periodo di stagionatura, il lattosio si perde. Da evitare anche alcuni alimenti di cui non penseremmo mai che contengano lattosio: wurstel, prosciutto cotto, salami vari (affettati e non) e mortadella. Naturalmente andranno controllati anche tutti quei prodotti finiti, quali biscotti, prodotti da forno e da pasticceria, ecc.

La Terra ci aiuta, ma sta arrivando al limite



Anidride carbonica immessa nell'atmosfera e sottratta da ecosistemi terrestri
La Terra continua a darci una mano. Gli oceani, le foreste e altri ecosistemi continuano adinglobare circa la metà dell’anidride carbonicaimmessa nell’atmosfera dalle attività umane, nonostante che le emissioni del principale gas serra siano aumentate negli ultimi anni (vedi grafico). E’ questo il risultato, a dir poco sbalorditivo, di uno studiocondotto da ricercatori della University of Colorado e dal NOAA, che hanno analizzato le emissioni di anidride carbonica (CO2) degli ultimi 50 anni. “Le analisi dicono che metà della quantità di CO2 emessa dall’uomo viene inglobata dalla Terra. Come faccia il pianeta a tenere il passo è al momento un mistero, ma certamente non continuerà su questa strada all’infinito”, ha spiegato Pieter Tans, un climatologo del NOAA.
Gli oceani diventano acidi
L’anidride carbonica viene immessa dall’uomo soprattutto quando brucia i combustibili fossili, ma anche la natura fa la sua parte, quando, ad esempio, si hanno incendi di foreste. Durante l’inizio del secolo scorso tuttavia, si notò come metà dell’anidride carbonica prodotta globalmente veniva assorbita da vari ecosistemi terrestri. Già allora però, si sosteneva che tale assorbimento non poteva avanzare con lo stesso ritmo della immissione di CO2 nell’atmosfera. Ed invece non è stato così. “Fin da quando l’aumento della CO2 crebbe notevolmente attorno agli anniSessanta, la Terra riuscì a tenere il passo nell’assorbire comunque la metà del gas emesso dall’uomo e dalla natura. Questo ci dice che conosciamo ancora molto poco sulle modalità con le quali lavora l’atmosfera e gli ecosistemi che interagiscono con essa”, continua il ricercatore. In ogni caso la situazione non potrà andare avanti ancora per molto su questa linea. “Gli oceani –continua Tans- sono diventati molto più acidi rispetto al passato e varie ricerche dicono che essi assorbono circa un quarto dell’anidride carbonica immessa nell’atmosfera. Ma se l’acidificazione continua tale valore crollerà assai velocemente, perché chimicamente non è possibile immaginare oceani più acidi che continuino ad assorbire il tasso di anidride carbonica dei nostri giorni”. Come dire: laTerra ci ha aiutato tanto, ma non lo farà ancora per molto.

Curiosity è arrivata su Marte: che cosa avverrà nelle prossime ore?


L'atterraggio di Curiosity è stato un successo. E ora? Che cosa farà il rover più sofisticato mai spedito nello spazio?

Curiosity in un'illustrazione e la sua vera ombra, ripresa pochi minuti dopo l'atterraggio su Marte.
Curiosity in un'illustrazione e la sua vera ombra, ripresa pochi minuti dopo l'atterraggio su Marte.


La missione Curiosity non poteva avere un atterraggio migliore. Alle 7:31 ora italiana del 6 agosto 2012 le sei ruote del rover si sono depositate sul suolo rossastro di Marte.

Nel giro di pochi minuti è arrivata a Terra la prima immagine dove si vede l’ombra del rover in perfetta posizione per iniziare la sua esplorazione.

E adesso cosa avverrà? Le procedure prevedono innanzi tutto le riprese dell’area circostante in alta risoluzione, per dare ai tecnici l’idea del paesaggio dove far dirigere il rover durante i prossimi giorni. Queste foto potrebbero arrivare in pochissime ore. Nel frattempo si elaborerà il video realizzato da Curiosity in fase di atterraggio attraverso una telecamera posta sotto il rover stesso.

Dove vuoi andare?
La panoramica dall’alto permetterà, insieme alle immagini riprese dalla superficie, di identificare i luoghi più interessanti da esplorare immediatamente. Da qui a domani (7 agosto 2012) verrà fatto un check di tutti gli strumenti di bordo per verificare il loro stato.

Previsioni del tempo
Alcuni di essi inizieranno a lavorare già nelle prossime ore, come ad esempio la stazione meteorologica posta su Curiosity che giorno dopo giorno non solo permetterà di raccogliere i dati, ma darà modo ai meteorologi di realizzare previsioni per il giorno dopo.
Non va dimenticato infatti, che anche su Marte possono crearsi delle tempeste di sabbia (una è terminata pochi giorni fa proprio sull’area di atterraggio) e ciò è importante per programmare i lavori. Se tutto andrà per il meglio il rover potrebbe iniziare a muoversi entro 48/72 ore.
Questa fase tuttavia, potrebbe essere anticipata o posticipata in base alle informazioni che si raccoglieranno nelle prossime ore sullo stato di Curiosity e sul panorama circostante.
Nel caso in cui, ad esempio, i geologi dovessero scoprire l’esistenza di una roccia molto importante proprio in prossimità del rover, la partenza potrebbe essere ritardata per effettuare le analisi sul campione. Ma una volta in movimento inizieranno le prime analisi del suolo e delle rocce circostanti.

Curiosity va alla montagna
Obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di risalire la montagna Sharp, alta più di 5.000 metri, che si trova nel cuore del cratere Gale all’interno del quale è atterrato Curiosity. Il rover potrà spostarsi ad una velocità di 30 metri all’ora, anche se potrebbe raggiungere una velocità massima di 90 metri all’ora. Ci si aspetta che possa coprire almeno 6 km di strada, anche se in realtà potrebbe farne di più. L’alimentazione di bordo, un generatore termoelettrico a radioisotopi, permetterà al rover di sopravvivere almeno due anni terrestri (un anno marziano), anche se non è detto che possa dare energia per più tempo ancora.

Social inquinamento


Aggiornamenti di status e condivisione di foto e video, per l'ambiente, non sono a costo zero. Ecco cosa costa, in termini ambientali, avere un profilo Facebook.

Ogni utente di Facebook produce in un anno la stessa quantità di CO2 necessaria a produrre 1 bicchiere di vino, 3 banane, una tazza di latte (fonte:Facebook)
Ogni utente di Facebook produce in un anno la stessa quantità di CO2 necessaria a produrre 1 bicchiere di vino, 3 banane, una tazza di latte (fonte:Facebook)

Quante volte al giorno aggiornate il vostro status sui social network? E quante foto condividete? Forse non vi siete mai posti il problema, ma anche l’utilizzo dei social network inquina (non molto in realtà) e contribuisce al surriscaldamento del pianeta.

Utente di Facebook? Un giorno a piedi
Lo scorso 1 agosto Facebook ha pubblicato il rapporto 2011 sulla propria impronta ecologica e sui propri consumi energetici, una sorta di autoesame sull’ecocompatibilità della creatura di Mark Zuckerberg. Dai dati pubblicati dall’azienda di Palo Alto, lo scorso anno ogni utente mediamente attivo di Facebook è costato all’ambiente 269 grammi di CO2 comprensivi dei consumi energetici delle server farm, degli uffici e di tutti gli impianti dell’azienda. Si tratta della stessa quantità di CO2 emessa da una moderna utilitaria per percorrere 3 km: per compensare l’impatto ambientale della vostra vita online vi bastarebbe quindi lasciare a casa per un giorno l’auto o la moto e andare al lavoro o a scuola a piedi o con la bici.

Dal punto di vista dei consumi, nel 2011 Facebook ha utilizzato qualcosa come 532 milioni di kWh - in pratica quelli prodotti in un anno da tre centrali idroelettriche di medie dimensioni – rilasciando nell’atmosfera 285.000 tonnellate di CO2, equivalenti a quelli rilasciati da 100.000 auto di piccola cilindrata che percorrono 30.000 km l’una.
L’azienda ha comunque dichiarato di voler intraprendere un cammino virtuoso: il suo mix energetico nel 2011 era composto per il 23% da fonti rinnovabili e l’obiettivo è quello di arrivare al 25% entro il 2014.

FOTO DEL GIORNO

 

03 agosto, 2012

Olimpiadi di Londra 2012, Beach Volley: Italia-USA 2-0. Capolavoro di Nicolai e Lupo




19.44 è fatta: Lupo e Nicolai hanno vinto. L’Italia del Beach volley maschile ha battuto gli americani, testa di serie numero due del torneo, per due set a zero.
19.37 - Il parziale ci conforta, ma gli americani mettono ai nostri il fiato sul collo: 18-17
19.35 - Italia ancora avanti, 16-13. Ma che paura per la possibile rimonta degli americani, che non ci stanno a perdere.
19.28 - Break degli azzurri, che conducono 11-7 nel secondo set.
19.21 - Italia-USA 1-0Straordinari, Nicolai e Lupo: si sono aggiudicati il primo set per 21-17 contro i fortissimi americani. E’ il muro, per il momento, l’arma che sta consentendo agli azzurri di tener testa al duo statunitense. Non possiamo dimenticare, d’altra parte, che già nel girone Lupo e Nicolai si erano ben comportati contro i brasiliani, almeno nel primo set, che avevano rischiati di vincere, prima di crollare nel secondo.
19:16 - Punteggio Parziale Italia - Usa 17-14.
19:09 - Punteggio Parziale Italia - Usa 11-8.
19:05 - Punteggio Parziale Italia - Usa 5-6.
19:04 - Partita iniziata.
Ore 18:45 - 3 Agosto 2012: Tra una un quarto d’ora Paolo Nicolai e Daniele Lupo giocheranno gli ottavi di finale del torneo maschile di Beach Volley contro gli americani Todd Rogers e Phil Dalhausser. Partita molo difficile per i due azzurri contro due avversari veramente molto forti, teste di serie numero 2 in questi giochi olimpici.
Londra 2012, Beach volley
Italia - Canada 2-0: gli azzurri si aggiudicano anche il secondo, combattutissimo set, con il punteggio di 22-20. Questo significa che gli azzurri Lupo e Nicolai, che erano arrivati terzi nel loro girone, come da regolamento sono qualificati per la fase a eliminazione, che comincerà proprio oggi, 3 agosto 2012, con il primo incontro degli ottavi di finale.
00.3819-19. La spunteranno gli azzurri? O si finirà al tie break?
00.36 Secondo set equilibratissimo, attualmente sul punteggio di 17-17. Si combatte su ogni palla. Il miglior realizzatore del match, al momento, è Lupo.
00.14 Sono i canadesi Binstock e Reader, gli avversari di Lupo e Nicolai nello spareggio deiLucky Losers. Gli azzurri si sono aggiudicati il primo set 21-16 in diciotto minuti di gioco.
23.14: buone notizie per il Beach Volley maschile: Paolo Nicolai e Daniele Lupo sono ancora in gara e fra poco meno di un’ora si batteranno per rimanere in gara nel torneo olimpico, affrontando lo spareggio.

Italia-Brasile 0-2

11.44 - Italia-Brasile 0-2. Gli azzurri rischiano seriamente di finire fuori dal torneo olimpico. L’unica speranza è legata all’eventuale successo dell’Austria contro la Svizzera, oggi. In quel caso, Nicolai e Lupo – che, va detto, si sono giocati alla pari il match con i brasiliani – giocherebbero lo spareggio per il ripescaggio fra i lucky losers.
11.43 - Quattro match point per i brasiliani. Gli azzurri annullano i primi due, e siamo sul 20-18.
11.38: come prevedibile, dopo essersi giocati il tutto per tutto nel primo set, Lupo e Nicolai hanno avuto parecchie difficoltà nel secondo. Sotto 3-0, hanno recuperato dopo il primo time out, hanno dato battaglia ma al momento sono sotto 19-16.
Primo set al Brasile: 26-24 per i brasiliani.
11.22: set point per l’Italia, ma Daniele Lupo sciupa, con un altro errore in battuta. Poi un altro set point per gli azzurri, annullato, e quindi i brasiliani avanti grazie a un muro.
11.20: match incredibile degli azzurri, che restano sempre avanti, poi si fanno prendere dalla sindrome del braccino e si fanno superare, complici cinque errori gratuiti in battuta consecutivi. Ma nel primo set sono ancora sotto e se la giocano alla pari con i fortissimi brasiliani. 22-22. Ad averlo saputo prima, ci si poteva mettere la firma.
2 agosto 2012, beach volley uomini: in questo momento, Paolo Nicolai e Daniele Lupostanno giocando il loro incontro più difficile di sempre, contro la coppia numero uno al mondo composta da Alison Cerutti e Emanuel Rego, che gareggiano per il Brasile. Dopo la vittoria all’esordio, contro la Svizzera, gli azzurri hanno perso contro l’Austria e ora si trovano a dover giocare una gara decisiva contro l’avversario più ostico e quasi impossibile da battere.

L’esordio vincente contro la Svizzera, 30 luglio 2012

Ottima vittoria all’esordio per il duo maschile italiano nel Beach Volley composto da Paolo Nicolai e Daniele Lupo. Gli azzurri sono stati molto sfortunati nel sorteggio dei gironi, venendo accoppiati con i brasiliani Alison Cerutti e Emanuel Rego, numeri uno del ranking mondiale, e con due coppie molto difficili da affrontare come gli austriaci Clemens Doppler e Alexander Horst e appunto gli svizzeri Jefferson Bellaguarda e Patrick Heuscher con i quali hanno giocato e vinto questa sera. Calendario di Beach Volley Maschile
Era fondamentale partire con una vittoria subito, anche perché è molto probabile che ilBrasile termini a punteggio pieno questo girone, limitando a tre squadre la lotta per il secondo posto. Gli italiani hanno giocato un’ottima gara questa sera, liquidando gli avversari con un secco 2-0 (21-19, 21-18). Come previsto anche i brasiliani hanno vinto 2-1 contro gli austriaci, per cui adesso la coppia azzurra è prima in testa al girone insieme ai sudamericani. La prossima partita sarà il 31 luglio prossimo alle 23:00 contro gli austriaci.

Calciomercato Milan – Tutte le Notizie e le voci del 3 agosto 2012


Il calciomercato dei rossoneri ha una nuova idea per l’attacco. Ecco la rubrica del 3 agosto con tutte le notizie, notiziuole, voci, indiscrezioni e aggiornamenti sulle trattative di mercato del Milan. Tutte le notizie di oggi, con relativa fonte, aggiornate in tempo reale, minuto per minuto ad ogni novità significativa.
Tutti in fremente attesa per l’incontro Galliani-Perez per Kakà, mentre Mourinho si esprime riguardo il brasiliano. Sembra si possa stringere il cerchio delle scelte come contropartita del Real da includere in caso di acquisto e non prestito di Kakà. Ma in fase offensiva si continua a vagliare altre ipotesi e spunta una idea nuova.
Kakà
Si sa ormai da giorni che Galliani e Perez si incontreranno a tu per tu durante l’amichevoleMilan-Real a NewYork. In aggiunta alle altalenanti voci di rottura tra Kakà e Mourinho, l’allenatore dei Merengues ha espresso ancora un’ulteriore opinione in merito. AMarca.com, dopo la vittoria con i Los Angeles GalaxyMourinho senza sbilanciarsi troppo ha lanciato un altro segnale: “E’ un buon giocatore e se resta cercheremo di farlo rendere al meglio. Ha giocato una buona stagione, ci ha aiutato a vincere il titolo. Se al 31 agosto la sua e la nostra decisione sarà quella di continuare, saremo felici. E’ un bravo ragazzo, fa gruppo e in determinate partite ci ha aiutato molto. Kakà non ha bisogno di darmi messaggi in allenamento o in partita. Ci conosciamo bene, ne abbiamo passate tante, trascorrendo la prima stagione a recuperare dagli infortuni delle precedenti annate. La cosa importante è che lui decida il suo futuro in base sua felicità personale e alla sua autostima. Se volesse restare, saremo contenti. Se lui decidesse di andare per essere felice, saremo contenti. Per me non c’è nessun problema se dovesse continuare con noi”. Nell’ultima amichevole con i LA Galaxy Kakà è partito titolare, ma questo potrebbe non voler dire nulla essendo addirittura stato escluso in altre amichevoli. Intanto riguardo alle trattative, l’esperto di mercato rossonero Cristiano Ruiu ha spostato l’ago della bilancia per il pacchetto acquisto di Kakàsu un nome preciso. Ruiu ha infatti affermato che si tratterà nello specifico anche per Diarranell’incontro con Perez. Inizialmente si parlava anche di Sahin, ma recenti offerte hanno affievolito l’ipotesi e il giocatore rimarrà comunque al Real fino all’arrivo di Modric.
Didac
L’annuncio del dietrofront del Valencia per l’acquisizione di Didac è diventato definitivo. Mentre fino a ieri si ipotizzava la possibilità di nuovi controlli medici sulla pubalgia del difensore, il comunicato ufficiale del Milan parla di un ritorno a casa di Didac. Le possibilità a questo punto sono due. La prima sarebbe quella di insistere sulla cessione, rivedendo le questioni economiche. In questo caso però, sorto il problema fisico, sicuramente il Milandovrebbe ritrattare a proprio sfavore, ribassando la cifra di 4 milioni di euro del diritto di riscatto. Ma abbassare ancora questa cifra equivarrebbe a regalarlo. La seconda ipotesi, potrebbe invece essere quella di un ripensamento radicale del Milan, che potrebbe curare il giocatore appena ventitrenne e inserirlo nel suo progetto futuro. Questa ipotesi potrebbe anche togliere al Milan il problema del terzino sinistro, figura assente dopo le cessioni diTaiwo e quella (rimandata) di Didac. Intanto Didac farà ritorno dai compagni rossoneri.
Giuseppe Rossi
Ecco la novità che ritorna sulla bocca di tutti. Secondo Tuttosport, il Milan si starebbe fortemente interessando all’attaccante originario del New Jersey per il suo attacco. Dopo la retrocessione col VillarealBeppe Rossi fino al 2013 non potrà tornare in campo, ma la sua volontà di abbandonare la penisola iberica fa mantenere gli occhi dei rossoneri puntati. Offerti già 7 milioni più bonus al club Submarino Amarillo, la dirigenza spagnola ha però risposto con una richiesta di 11-12 milioni. La trattativa potrebbe comunque già concludersi con una nuova valida controproposta rossonera.

Scoperta l'ostrica più grande del mondo. Ma la perla?


trovata in Gran Bretagna una gigantesca ostrica fossile di 145 milioni di anni fa. Al suo interno potrebbe esserci la perla più grande del mondo, ma nessuno la vuole aprire.

Un'ostrica da record potrebbe contenere una perla da record. Ma se si sbagliassero? (© Tom Stewart/CORBIS)
Un'ostrica da record potrebbe contenere una perla da record. Ma se si sbagliassero? (© Tom Stewart/CORBIS)

Cosa fare di un raro fossile vecchio 145 milioni di anni che al suo interno potrebbe contenere un tesoro dal valore scientifico (ed economico) straordinario? Romperlo e rischiare, o conservarlo intatto e tenersi il dubbio?
La questione non è puramente teorica e in questi giorni sta facendo perdere il sonno ai numerosi scienziati britannici coinvolti nello studio di una gigantesca ostrica fossile risalente al Triassico.

Pescatore di fossili

Il prezioso reperto, 10 volte più grande delle sue attuali discendenti, è stato recuperato da un pescatore che lo ha trovato impigliato nelle proprie reti e, resosi conto dell'importanza del ritrovamento, lo ha consegnato all'acquario di Portshouth. Qui la conchiglia è stato immediatamente rimessa a bagno nell'acqua di mare per evitarne il deterioramento.
L'ostrica è stata sottoposta a una risonanza magnetica per capire se al suo interno ci potesse essere una perla e in effetti l'esame ha rivelato la presenza di un corpo tondeggiante grande come una palla da golf. Se la scoperta fosse confermata si tratterebbe di un ritrovamento di importanza eccezionale: la perla più grossa mai scoperta fino ad oggi è infatti grande circa la metà di quella che potrebbe essere contenuta nel fossile.

L'ostrica del dubbio
Ma nessuno sembra volersi prendere la responsabilità di danneggiare l'ostrica, che già di per sè ha una notevole rilevanza scientifica: la conta degli anelli sulla conchiglia ha permesso agli scienziati di calcolare che questo esemplare ha vissuto per oltre 200 anni, un età di tutto rispetto per questo tipo di molluschi.

Difesa preziosa
La perla è una forma di difesa del mollusco contro agenti esterni potenzialmente irritannti per i suoi tessuti: quando un parassita o un pezzo di conchiglia riescono a entrare tra le valve dell'ostrica, vengono immediatamente ricoperti da strati successivi di madreperla così da isolarli. A questi si sovrappongono poi svariati strati di calcio e altri minerali che creano il prezioso gioiello biologico.

FOTO DEL GIORNO

notte a tutti !!!

02 agosto, 2012

La storia delle Olimpiadi attraverso gli stadi


Le Olimpiadi non sono solo gli atleti coi loro record e le medaglie. Ma anche una storia di luoghi e architetture che nel corso dei secoli hanno ospitato i giochi. Ed ecco l’infografica che mostra come gli edifici costruiti per le Olimpiadi e lasciati in eredità ai paesi ospitanti, possono essere una delle tante chiavi di lettura dell’evento.
Clicca sulla foto per ingrandirla
Il primo, va da sé, è la palestra della città di Olympia, sede dei giochi olimpici nell’antichità. Poi c’è l’antico stadio del Panathinaiko, ritrovato nel 1870 e restaurato nel 2004 per le Olimpiadi di Atene. Al 1964 risale invece il Nippon Budokan di Tokio, costruito per ospitare le gare di Judo (ma che due anni dopo, nel 1966, ospitò anche un concerto dei Beatles). Il 1972 è l’anno dell’Olimpiastadion di Monaco. Olimpiadi tragiche: i terroristi palestinesi di Settembre Nero presero prima in ostaggio e poi uccisero i membri della squadra olimpica di Israele.
Le Olimpiadi di Montreal del 1976 hanno lasciato in eredità alla città l’Olimpyc Stadiumdell’architetto francese Roger Tallibert. La sua forma ricorda un grande elefante bianco. Il 1992 a Barcellona è stata la volta della Torre Montjuic o Torre Calatrava, dal nome del suo disegnatore: l’architetto Santiago Calatrava. Poi ci sono l’Anz Stadium di Sidney, del 2000, e lo Stadio nazionale di Puchino che ha ospitato le Olimpiadi che hanno precedtuo quelle inglesi. Tutti edifici che continuano a vivere nel segno dello sport e dei grandi eventi.
Anche il London Aquatics Centredisegnato dall’architetto Zaha Hadid per Londra 2012, non fa eccezione. E continuerà a esistere dopo le Olimpiadi. Anche se perderà le ali (nel senso che verranno smontate) che oggi gli permettono di accogliere fino a 17.500 persone.