di : klevis gockaj
L’intolleranza al lattosio rientra tra quel tipo di intolleranze alimentari maggiormente riconosciute anche a livello della medicina convenzionale. Chi è intollerante al lattosio sviluppa sintomi quali crampi addominali, vomito e diarrea, alternata, quest’ultima, anche ad episodi di forte stipsi, e difficoltà digestive dopo aver mangiato alimenti quali il latte ed alcuni tipi di latticini (ma anche altro), molto ricchi in lattosio. Questo accade perchè chi è intollerante al lattosio è privo di un enzima che in condizioni normali scinde il lattosio, che è un disaccaride (cioè formato da due molecole di zucchero semplice), in monosaccaridi, ovvero zuccheri più digeribili.
Ricordiamo che l’intolleranza al lattosio è solo un disturbo, non una malattia o un’allergia alimentare vera e propria come spesso si pensa e può essere tranquillamente tenuta sotto controllo senza farmaci, ma solo facendo attenzione all’alimentazione.
Bisogna evitare tutti gli alimenti molto ricchi in lattosio, quindi, in linea di massima, tutti i latticini e formaggi freschi, poco stagionati. Il latte vaccino si può sostituire con latti di origine vegetale (soja, avena, riso, kamut) o col latte di capra, privo naturalmente di lattosio. Vanno evitati tutti i formaggi a pasta molle, mentre si possono tranquillamente mangiare gli stagionati, quali Grana Padano, Parmigiano Reggiano e pecorini vari, perchè durante il periodo di stagionatura, il lattosio si perde. Da evitare anche alcuni alimenti di cui non penseremmo mai che contengano lattosio: wurstel, prosciutto cotto, salami vari (affettati e non) e mortadella. Naturalmente andranno controllati anche tutti quei prodotti finiti, quali biscotti, prodotti da forno e da pasticceria, ecc.
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