06 agosto, 2012

Social inquinamento


Aggiornamenti di status e condivisione di foto e video, per l'ambiente, non sono a costo zero. Ecco cosa costa, in termini ambientali, avere un profilo Facebook.

Ogni utente di Facebook produce in un anno la stessa quantità di CO2 necessaria a produrre 1 bicchiere di vino, 3 banane, una tazza di latte (fonte:Facebook)
Ogni utente di Facebook produce in un anno la stessa quantità di CO2 necessaria a produrre 1 bicchiere di vino, 3 banane, una tazza di latte (fonte:Facebook)

Quante volte al giorno aggiornate il vostro status sui social network? E quante foto condividete? Forse non vi siete mai posti il problema, ma anche l’utilizzo dei social network inquina (non molto in realtà) e contribuisce al surriscaldamento del pianeta.

Utente di Facebook? Un giorno a piedi
Lo scorso 1 agosto Facebook ha pubblicato il rapporto 2011 sulla propria impronta ecologica e sui propri consumi energetici, una sorta di autoesame sull’ecocompatibilità della creatura di Mark Zuckerberg. Dai dati pubblicati dall’azienda di Palo Alto, lo scorso anno ogni utente mediamente attivo di Facebook è costato all’ambiente 269 grammi di CO2 comprensivi dei consumi energetici delle server farm, degli uffici e di tutti gli impianti dell’azienda. Si tratta della stessa quantità di CO2 emessa da una moderna utilitaria per percorrere 3 km: per compensare l’impatto ambientale della vostra vita online vi bastarebbe quindi lasciare a casa per un giorno l’auto o la moto e andare al lavoro o a scuola a piedi o con la bici.

Dal punto di vista dei consumi, nel 2011 Facebook ha utilizzato qualcosa come 532 milioni di kWh - in pratica quelli prodotti in un anno da tre centrali idroelettriche di medie dimensioni – rilasciando nell’atmosfera 285.000 tonnellate di CO2, equivalenti a quelli rilasciati da 100.000 auto di piccola cilindrata che percorrono 30.000 km l’una.
L’azienda ha comunque dichiarato di voler intraprendere un cammino virtuoso: il suo mix energetico nel 2011 era composto per il 23% da fonti rinnovabili e l’obiettivo è quello di arrivare al 25% entro il 2014.

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