Le Olimpiadi non sono solo gli atleti coi loro record e le medaglie. Ma anche una storia di luoghi e architetture che nel corso dei secoli hanno ospitato i giochi. Ed ecco l’infografica che mostra come gli edifici costruiti per le Olimpiadi e lasciati in eredità ai paesi ospitanti, possono essere una delle tante chiavi di lettura dell’evento.
Il primo, va da sé, è la palestra della città di Olympia, sede dei giochi olimpici nell’antichità. Poi c’è l’antico stadio del Panathinaiko, ritrovato nel 1870 e restaurato nel 2004 per le Olimpiadi di Atene. Al 1964 risale invece il Nippon Budokan di Tokio, costruito per ospitare le gare di Judo (ma che due anni dopo, nel 1966, ospitò anche un concerto dei Beatles). Il 1972 è l’anno dell’Olimpiastadion di Monaco. Olimpiadi tragiche: i terroristi palestinesi di Settembre Nero presero prima in ostaggio e poi uccisero i membri della squadra olimpica di Israele.
Le Olimpiadi di Montreal del 1976 hanno lasciato in eredità alla città l’Olimpyc Stadiumdell’architetto francese Roger Tallibert. La sua forma ricorda un grande elefante bianco. Il 1992 a Barcellona è stata la volta della Torre Montjuic o Torre Calatrava, dal nome del suo disegnatore: l’architetto Santiago Calatrava. Poi ci sono l’Anz Stadium di Sidney, del 2000, e lo Stadio nazionale di Puchino che ha ospitato le Olimpiadi che hanno precedtuo quelle inglesi. Tutti edifici che continuano a vivere nel segno dello sport e dei grandi eventi.
Anche il London Aquatics Centre, disegnato dall’architetto Zaha Hadid per Londra 2012, non fa eccezione. E continuerà a esistere dopo le Olimpiadi. Anche se perderà le ali (nel senso che verranno smontate) che oggi gli permettono di accogliere fino a 17.500 persone.
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