10 febbraio, 2013

La vita urbana ci cambia il cervello




 

La vita frenetica delle metropoli modifica le nostre capacità cogntive, adattandole alle necessità della giungla urbana. Il curioso risultato di uno studio britannico.


Camminare per le strade della città con un occhio al traffico e agli attraversamenti, guardando le vetrine ed evitando scontri con gli altri pedoni è un’attività ad alto consumo cerebrale, al punto che chi vive nelle zone ad alta urbanizzazione mostra una capacità di attenzione generale inferiore rispetto a chi vive in aree più tranquille. E’ la conclusione di un recente studio condotto presso il Goldsmith College di Londra che dimostra come la vita frenetica nelle metropoli moderne affatichi il cervello e , in parte, ne modifichi le capacità.Traffico, vetrine, passanti: la frenetica vita urbana modifica le capacità del nostro cervello (© PBNJ Productions/Blend Images/Corbis)

Vado a vivere in campagna.
Protagonista della ricerca, pubblicata sul Journal of Experimental Psychology, è stata la popolazione Himba della Namibia, una parte della quale vive ancora di allevamento tradizionale, mentre un'altra ha ormai adottato lo stile di vita tipicamente occidentale.
Gli piscologi hanno chiesto ai volontari di osservare uno schermo con numerosi elementi e di focalizzare l’attenzione su un particolare: il test, condotto con sistemi che permettono di registrare i movimenti dell’occhio, ha evidenziato come “i cittadini” fossero più inclini a distrarsi e a distogliere il focus dall’obiettivo assegnato.
In un secondo test i ricercatori hanno sovraccaricato la memoria degli Himba rurali chiedendo loro di ricordare diverse sequenze numeriche tra una sessione e l’altra delle prove di osservazione: questo stress ha portato i loro livelli di attenzione agli stessi degli Himba urbani. 

Ad ogni ambiente il suo cervello. 
 “L’effetto del sovraccarico cognitivo è stato indistinguibile dagli effetti dell’urbanizzazione” spiegano gli scienziati. Secondo i ricercatori la vita della metropoli, pur non riducendo le generali capacità cognitive degli individui, plasma il cervello in modo che  impari a focalizzarsi solo sugli stimoli particolarmente importanti, per esempio i volti delle persone o le situazioni di potenziale pericolo. 
Sembra quindi che i diversi ambienti favoriscano lo sviluppo di capacità differenti: chi vive contesti più tranquilli è maggiormente reattivo su obiettivi specifici, mentre chi abita nel caotico contesto metropolitano è meglio capace di tenere sotto controllo situazioni più complesse e ricche di stimoli.

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