Sismologi della University of Utah, hanno scoperto, analizzando le onde sismicheche dalla superficie terrestre arrivano fino al nucleo terrestre e ritornano in superficie, le possibili radici di una nuova eruzione che potrebbe generare un vero e proprio cataclisma per l’intero pianeta. Ma diciamolo subito: non c’è d’aver paura. Se avverrà, accadrà tra 200 milioni di anni.
“Ciò che abbiamo scoperto è la partenza di un gigantesco evento eruttivo che –se avverrà- potrebbe causare la distruzione di gran parte della superficie terrestre e avere conseguenze nefaste sulla vita del pianeta”, ha detto Michael Thorne, il responsabile della ricerca. “Ma il disastro non è imminente. Quello che abbiamo osservato là sotto richiedere tempi che vanno da 100 a 200 milioni di anni per poter raggiungere la superficie del pianeta”, ha proseguito. Secondo il ricercatore, che ha pubblicato la sua scoperta su Earth and Planetary Science Letters, due “pile” di rocce grandi come due continenti si stanno scontrando proprio sopra il nucleo terrestre a 2.880 km di profondità sotto l’Oceano Pacifico. Ciò sta creando un corpomagmatico grande come poco più della metà della superficie dell’Italia che potrebbe essere la radice di due generi di eruzioni particolarmente importanti nel lontano futuro.
Potrebbe esserci una grande estinzione
Per realizzare questa ricerca Thorne e la sua equipe hanno utilizzato il più grande numero di dati mai usati. In particolare ha esaminato 4.221 sismogrammi presi da centinaia di sismografi che hanno rilevato 51 terremoti che si sono verificati a profondità superiori a 100 km di profondità. Per ottenere il modello a cui è arrivato, Thorne ha fatto lavorare l’High Performance Computing della propria università per200 giorni al fine di definire le modalità di scontro dei due corpi rocciosi che vi sono sotto il Pacifico e quali possono essere le conseguenze di ciò.
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