Roberto Carlos
Il calcio di punizione a spirale battuto dal brasiliano Roberto Carlos nel 1997 contro la Francia è rimasto nel cuore degli appassionati di tutto il mondo e nella storia del calcio. Dopo 13 anni la scienza gli rende giustizia: l'incredibile traiettoria della palla non fu merito del caso, ma delle doti di Carlos e di alcune leggi fisiche. Parola di scienziato francese. (Focus.it, 6 settembre 2010)
Il calcio di punizione perfetto, quello imprendibile, capace di immobilizzare anche il migliore dei portieri, esiste: l'ha battuto l'attaccante brasiliano Roberto Carlos il 3 giugno del 1997 giocando contro la Francia. E ad affermarlo non è un gruppo di scalmanati tifosi carioca, ma un compito team di fisici... francesi, che accantonando per un momento l'orgoglio nazonale conferma: l'incredibile gol di Carlos non è frutto del caso, ma delle sue doti balistiche e di alcune leggi fisiche.
La banana che ipnotizza
Anche rivista in video 13 anni dopo, la punizione di Carlos continua a sbalordire: un esterno sinistro spaventoso, calciato da 35 metri, con traiettoria a banana e una velocità di quasi 120 km/h, che dopo aver aggirato la barriera, pochi metri prima della porta, cambia improvvisamente direzione e si insacca alle spalle del portiere transalpino Fabienne Barthez. Secondo i fisici dell'École Polytechnique di Palaiseau i segreti del tiro di Carlos sono proprio la velocità e la grande distanza dalla porta. Una serie di verifiche sperimentali ha permesso a Christophe Clanet e David Quéré, autori dello studio pubblicato sul New Journal of Physic, di verificare l'esistenza di un effetto noto come "effetto Magnus", secondo il quale una sfera che si muova ruotando su se stessa compie una traiettoria curva: è il tiro ad effetto. Non solo: hanno anche scoperto che se questi tiri sono lunghi e potenti come la punizione di Carlos, l'attrito gioca un ruolo fondamentale e fino ad oggi sconosciuto. La resistenza offerta dall'aria rallenta infatti il pallone così tanto da modificare la traiettoria della curva determinata dall'effetto Magnus. In questo modo il pallone può prendere le direzioni più imprevedibili.
Il calcio di punizione perfetto, quello imprendibile, capace di immobilizzare anche il migliore dei portieri, esiste: l'ha battuto l'attaccante brasiliano Roberto Carlos il 3 giugno del 1997 giocando contro la Francia. E ad affermarlo non è un gruppo di scalmanati tifosi carioca, ma un compito team di fisici... francesi, che accantonando per un momento l'orgoglio nazonale conferma: l'incredibile gol di Carlos non è frutto del caso, ma delle sue doti balistiche e di alcune leggi fisiche.
La banana che ipnotizza
Anche rivista in video 13 anni dopo, la punizione di Carlos continua a sbalordire: un esterno sinistro spaventoso, calciato da 35 metri, con traiettoria a banana e una velocità di quasi 120 km/h, che dopo aver aggirato la barriera, pochi metri prima della porta, cambia improvvisamente direzione e si insacca alle spalle del portiere transalpino Fabienne Barthez. Secondo i fisici dell'École Polytechnique di Palaiseau i segreti del tiro di Carlos sono proprio la velocità e la grande distanza dalla porta. Una serie di verifiche sperimentali ha permesso a Christophe Clanet e David Quéré, autori dello studio pubblicato sul New Journal of Physic, di verificare l'esistenza di un effetto noto come "effetto Magnus", secondo il quale una sfera che si muova ruotando su se stessa compie una traiettoria curva: è il tiro ad effetto. Non solo: hanno anche scoperto che se questi tiri sono lunghi e potenti come la punizione di Carlos, l'attrito gioca un ruolo fondamentale e fino ad oggi sconosciuto. La resistenza offerta dall'aria rallenta infatti il pallone così tanto da modificare la traiettoria della curva determinata dall'effetto Magnus. In questo modo il pallone può prendere le direzioni più imprevedibili.
Talento calcistico o matematico?
"Pensai: problema archiviato, questo tiro finisce sulla luna", dichiarò poi ai media Barthez. Ma si sbagliava. Secondo i ricercatori, giocatori come Beckam e Platini che battevano le loro punizioni da soli 20-25 metri non avrebbero mai potuto tirare il calcio a spirale di Carlos. I ricercatori francesi hanno sintetizzato il loro studio in una complicatissima equazione, ribatattezzata "equazione del brasiliano". Ma per battere una punzione vincente occorre saperla risolvere? "La punzione perfetta è quella che fa finire la palla in rete" ha dichiarato al quotidiano La Stampa Alex del Piero. "Pensate che se quella punizione fosse andata fuori di un soffio, o fosse finita sul palo, pensate che se Barthez l’avesse parata ne verrebbe ancora esaltata l’importanza?".
"L'apogeo della perfezione per un calcio da fermo è il gol" gli fa ecoZico. E l'allenamento? Serve? "Perfeziona la tecnica" dice del Piero, "ma prima di tutto serve il talento".
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