09 giugno, 2012

Ma quanto mi ami?

Lo so, non ha nessun valore scientifico: è un gioco un po’ furbo e un po’ burlone per far parlare del Centro di risonanza magnetica funzionale dell’Università di Standford. Mettere in una risonanza magnetica sette persone a casaccio – giovani, vecchi, donne e uomini – e chiedere loro genericamente di pensare all’amore (ciascuno il proprio, con le caratteristiche scelte individualmente) non è propriamente un esperimento controllato. E tra l’altro San Valentino è appena passato e mai mi è venuto in mnte di celebrarlo. Però questo filmino sulla prima competizione d’amore certificata dall’imaging cerebrale.Nella gara, vinceva chi riusciva ad attivare più aree cerebrali al solo pensiero dell’essere amato (ma c’è anche una ragazza che sperava di arrivare prima meditando sull’amore in generale, povera illusa). Se ci penso, un po’ mi fa arrabbiare, perché è un ottimo esempio di quella spettacolarizzazione delle neuroscienze sulla quale sempre si discute. E chissà quanta gente, domani, sarà convinta di poter misurare la passione e i sentimenti del compagno mandandolo a farsi un giro in neuroradiologia. Il mio inguaribile lato romantico, però, non può fare a meno di trovare bellissimo il cervello del vincitore, con tutti quei voxel attivati al solo pensiero della donna conosciuta quarant’anni prima. Cosa non darei, per un cervello così.http://vimeo.com/33698394 guardate il video di questo esperimento ( è in inglese )

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