Identificato il circuito neurale che controlla il movimento della lingua e lo sincronizza con l'apertura e la chiusura della bocca. È grazie al lavoro coordinato di queste cellule nervose che i nostri pasti non si trasformano in scene splatter.
Come facciamo a non morderci la lingua quando mastichiamo? Photo: Grata Victoria/Thinkstock
Masticare sembra un'azione molto naturale, un po' come respirare o dormire. Eppure dietro a questo semplice gesto c'è un meccanismo complesso: vi siete mai chiesti come mai, anche quando non siamo strettamente concentrati sull'atto del mangiare, riusciamo a non morderci la lingua, che pure si trova nel bel mezzo del processo?
Una questione di cervello
Un gruppo di ricercatori della Duke University di Durham, North Carolina, ha fatto luce sul circuito neurale che fa sì che i nostri pasti non si trasformino ogni volta in una carneficina. L'equipe ha studiato, in particolare, il funzionamento di due tipi di cellule nervose nel cervello dei topi: i neuroni premotori e i motoneuroni, già noti per essere coinvolti nel controllo della masticazione.
Utilizzando una versione innocua, geneticamente modificata e fluorescente del virus della rabbia, che parte dai nervi periferici per infettare, via via a ritroso, l'intero sistema nervoso centrale, i ricercatori sono riusciti a tracciare i vari tipi di cellule nervose e a capire come queste lavorino in team per regolare la chiusura o l'apertura di mascella e mandibola e la protrusione o retrazione della lingua.
Lavoro di squadra
Hanno così scoperto che un gruppo di neuroni premotori si connette simultaneamente ai motoneuroni che regolano l'apertura della bocca e l'estensione della lingua; mentre un altro gruppo di neuroni premotori si connette ai motoneuroni che regolano la chiusura della bocca e la retrazione della lingua. Un'analoga suddivisione di compiti potrebbe essere alla base di altri comuni, ma poco spiegati, movimenti dei muscoli orofacciali, come per esempio il digrignamento dei denti, o alcuni tipi di vocalizzi.
Un gruppo di ricercatori della Duke University di Durham, North Carolina, ha fatto luce sul circuito neurale che fa sì che i nostri pasti non si trasformino ogni volta in una carneficina. L'equipe ha studiato, in particolare, il funzionamento di due tipi di cellule nervose nel cervello dei topi: i neuroni premotori e i motoneuroni, già noti per essere coinvolti nel controllo della masticazione.
Utilizzando una versione innocua, geneticamente modificata e fluorescente del virus della rabbia, che parte dai nervi periferici per infettare, via via a ritroso, l'intero sistema nervoso centrale, i ricercatori sono riusciti a tracciare i vari tipi di cellule nervose e a capire come queste lavorino in team per regolare la chiusura o l'apertura di mascella e mandibola e la protrusione o retrazione della lingua.
Lavoro di squadra
Hanno così scoperto che un gruppo di neuroni premotori si connette simultaneamente ai motoneuroni che regolano l'apertura della bocca e l'estensione della lingua; mentre un altro gruppo di neuroni premotori si connette ai motoneuroni che regolano la chiusura della bocca e la retrazione della lingua. Un'analoga suddivisione di compiti potrebbe essere alla base di altri comuni, ma poco spiegati, movimenti dei muscoli orofacciali, come per esempio il digrignamento dei denti, o alcuni tipi di vocalizzi.
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