18 ottobre, 2014

Come funzionano gli starnuti

Meccanica e conseguenze di un'esplosione in tre fasi e che si ripete anche 20 volte di fila: lo starnuto. Coinvolge battito cardiaco, respirazione, muscoli, sistema nervoso e, ovviamente, le mucose nasali. Ha effetti benefici, ma con le allergie...

starnuto
L'aria emessa con uno starnuto può raggiungere la velocità di 160 km/h. Perché chiudiamo gli occhi quando starnutiamo?
La chiamano febbre da fieno, ma la parola febbre è usurpata: quasi mai, infatti, questo disturbo provoca un rialzo della temperatura. Quanto al fieno è solo uno dei tanti produttori di pollini responsabili della crisi.

Per i milioni di allergici ai pollini la primavera è il periodo più nero dell’anno. Nell’aria volteggiano fino a 2-3 mila pollini per m3. Responsabili di tanti guai sono gli allergeni più “grossi” (siamo comunque nell’ordine dei micron: da 20 a 60).

Vengono infatti trattenuti dalle fosse nasali, pronti a penetrare più in profondità nella mucosa nasale dove entreranno in contatto con le IgE (le immunoglobuline E, anticorpi specificamente addestrati a catturare le proteine dei pollini o di altri allergeni), dando il via alla catena di eventi che scatena la crisi e quindi, in genere, a una lunga serie di starnuti. Ecco come questo sintomo, il più comune e fastidioso provocato dalle allergie, si manifesta e agisce.


Deflagrazione nasale
Si potrebbe dire che lo starnuto è uno dei momenti della vita in cui siamo più vicini alla morte. La pressione interna dei polmoni aumenta infatti enormemente, prima della “deflagrazione”.

Per un attimo le vie aeree si ostruiscono e il battito cardiaco subisce un’impennata.
In seguito a uno starnuto il muco presente nelle prime vie respiratorie viene proiettato all'esterno, frazionato in migliaia (anche 5.000) goccioline che - se non vengono bloccate da un fazzoletto - possono viaggiare anche per 4/5 metri.
Per fortuna il nostro organismo è costruito per sopportare senza problemi questo piccolo stress, che ha uno scopo benefico: liberarci il più rapidamente possibile da intrusi come virus, batteri, pulviscolo, polline.

Ma se col raffreddore virale in genere ci accontentiamo di qualche starnuto isolato, con la rinite allergica gli starnuti sono frequentissimi. E spesso non si presentano isolati, ma a salve di quattro-cinque o addirittura venti per volta. Ma che cosa succede quando starnutiamo? È un meccanismo in tre atti.

1. Arriva il polline 
Prima di tutto i pollini raggiungono le narici e quindi la mucosa nasale. Irritata dalla presenza di elementi estranei, la mucosa dà il via a due processi: attraverso un messaggio biochimico attiva mastociti e IgE, che cominciano a liberare istamina e altri mediatori dell’infiammazione. Attraverso l’azione meccanica sollecita poi le terminazioni nervose del trigemino, presenti all’interno del naso.

2. Parte il messaggio nervoso 
Ecco che dal trigemino il segnale nervoso sale al cervello. Da lì scatta un riflesso automatico: l’ordine, per i polmoni, è di fare il pieno d’aria; per alcuni muscoli del torace e della faringe è quello di contrarsi.

3. Ed ecco l’esplosione 
Il comando successivo per i muscoli del torace è quello di distendersi rapidamente. L’aria viene così spinta fuori dai polmoni in gran quantità. E mentre la glottide si apre, la lingua blocca il retro della bocca, in modo che tutta l’aria passi attraverso le fosse nasali. E parte lo starnuto, una specie di esplosione che porta all’esterno tutta la massa d’aria contenuta nei polmoni ma anche i liquidi e i corpuscoli nel naso. Propagando per alcuni metri intorno una sorta di aerosol fatto di goccioline di muco. Per fortuna il raffreddore allergico non è contagioso, al contrario di quello causato dai virus.

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