04 luglio, 2012

Quale sarà il primo elemento di cui l'umanità dovrà fare a meno?


           Oltre a far volare i palloncini, l'elio è indispensabile per una miriade di altre applicazioni meno "ludiche". Photo credit: © H. Armstrong Roberts/ClassicStock/Corbis

Risposta: l'elio. Anche se il numero 2 della tavola periodica degli elementi è la seconda molecola più abbondante nell'Universo dopo l'idrogeno, la sua disponibilità sulla Terra non è altrettanto scontata. L'elio commerciale o elio-4, quello, per intenderci utilizzato per gonfiare i palloncini, è un sottoprodotto dell'estrazione dei gas naturali, che ne contengono circa il 7%. I maggiori paesi estrattori sono Stati Uniti (78% dell'elio mondiale nel 2011), Algeria (11%, utilizzato prevalentemente in Europa), il Qatar (8%) e alcuni paesi dell'estremo oriente. In Italia l'unica fonte è costituita dai gas dei soffioni boraciferi, nei quali l'elio ha una presenza dello 0,26%. L'elio 4 si estrae attraverso un processo di distillazione a bassa temperatura.

Proprietà insostituibili

Proprio gli Stati Uniti, secondo uno studio sul tema pubblicato nel 2010, potrebbero esaurire le riserve di questo gas nell'arco dei prossimi 30 anni. C'è di più: se la produzione globale di elio a livello mondiale è stimata sui 142 milioni di metri cubi, solo l'anno scorso ne abbiamo consumati 180 milioni. Segno che stiamo facendo affidamento su riserve, non rinnovabili, che presto si esauriranno.

Un problema non da poco. Se potremmo rassegnarci ad avere palloncini gonfiati a fiato, l'elio è insostituibile in moltissime delle sue applicazioni: nessun altro elemento ha un punto di ebollizione così basso (-268.93°C) una proprietà che lo rende ideale per molti sistemi di refrigerazione a temperature molto basse, come nel raffreddamento delle macchine per la risonanza magnetica. Rispetto all'idrogeno, anch'esso impiegato nei palloni aerostatici, non è infiammabile, motivo per cui viene anche utilizzato per pressurizzare i serbatoi di combustibile liquido. Mischiato all'ossigeno riduce il rischio di embolia durante la fase di decompressione seguente a un'immersione, poiché è scarsamente solubile nel sangue.

Effetto Paperino

E questo solo per citare alcuni degli usi di un elemento conosciuto dai più per l'effetto curioso che ha sulla voce, se inalato (non è tossico, ma in alte concentrazioni può portare all'asfissia). Se respirato, per esempio da un palloncino, l'elio rende la voce acuta e nasale, perché essendo più leggero dell'aria, fa vibrare le corde vocali più velocemente rispetto a come si muovono abitualmente. La maggiore frequenza di vibrazioni causa suoni più striduli.

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