Ritagliatevi un'ora al giorno per... non fare niente - © Nicole Hill/Rubberball/Corbis
La noia serve a liberare la mente, stimolando attenzione e creatività. Superato il disagio iniziale, i momenti di noia ci spingono a prendere in considerazione tutto ciò che abbiamo a portata di mano, per poi scegliere a cosa dedicarci. Come spiega Peter Toohey nel suo libro Boredom: A Lively History, nei periodi in cui crediamo di essere annoiati il nostro cervello rielabora i pensieri inconsci per poi portarli all’attenzione della coscienza. E il frutto di queste intuizioni è spesso qualcosa di assolutamente originale. Solitudine. Il “diritto alla noia” è un problema sociale, economico, filosofico. Spesso i momenti di ozio si presentano quando siamo da soli: apprezzarli significa gestire anche la solitudine. Abilità che tutti stiamo perdendo e che non coltiviamo nei bambini e nei ragazzi, avvezzi come sono a riempire tutti i vuoti con tv o computer. Che fare? Ognuno di noi dovrebbe ricavarsi un’ora al giorno per non fare nulla e rigenerare la mente. Ci si arriva gradualmente, cominciando con pochi minuti. Fino a imparare a guardare meno l’orologio e rifiutarsi di rispondere in tempo reale agli stimoli esterni. E in Rete compaiono i primi blog, come quello dell’inglese James Ward, dedicati ai passatempi noiosi.
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