Il numero di persone nel mondo che superano i 100 anni di età è in aumento. A stupire sono soprattutto le coincidenze geografiche: in alcuni luoghi la concentrazione di ultracentenari è sensibilmente più alta. Okinawa in Giappone è il caso più noto, poi ci sono le isole Barbados e la Nuova Scozia in Canada. E anche l’Italia ha il suo primato: Ovodda in Sardegna è una delle cosiddette zone blu del mondo, dove si vive di più. Ma come rivela un’infografica pubblicata dal sito Term Life Insurance, c’è un’altro aspetto che accomuna gli ultra-centenari: la dieta.
Sia il menu dei centenari giapponesi e che degli americani (che non sono concentrati in un unico territorio, ndr) è ricco di verdure (7 porzioni quotidiane per i giapponesi, da 3 a 5 per gli americani). Le proteine provengono perlopiù da legumi e pesce, e dal consumo di soia per i giapponesi e da quello di carne per gli americani. Nella dieta dei giapponesi il 70% dei carboidrati proviene dalle patate dolci a basso indice glicemico, gli americani invece mangiano pasta, pane, riso badando meno al loro indice glicemico (la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione dei carboidrati). I giapponesi infine accompagnano i pasti col tè verde.
Secondo studi recenti gli ultracentenari assumono in media 1400 calorie al giorno. La loro dieta è ricca di fibre e minerali e povera di grassi e proteine. Altri studi suggeriscono che gli ultra-centenari sono meno sensibili allo stress. E curiosamente, le donne che hanno superato i cento anni spesso hanno avuto un figlio sopra i 35/40 anni. Addirittura le donne che hanno partorito dopo i 40 anni vedono quadruplicarsi le possibilità di raggiungere la soglia dei cento anni, rispetto alle altre.
Nessun commento:
Posta un commento
KG: