Fu così geniale da spingere i neuroscienziati di tutto il mondo a cercare di scoprire i segreti della sua materia grigia: ora 46 frammenti del cervello di Einstein sono esposti al Mutter Museum di Philadelphia.
quando mori nel 1955 Albert Einstein venne sottoposto ad autopsia per mano del patologo Thomas Harvey, che rimosse il cervello dalla sua sede naturale come da procedura e che, invece di rimetterlo al suo posto, lo conservò nel suo studio.
Harvey era convinto che le cause della straordinaria genialità dello scienziato fossero da attribuirsi a cause biologiche, e per questo motivo studiò minuziosamente la materia grigia del padre della teoria della relatività, inviandone dei frammenti anche a diversi neuroscienziati sparsi per il mondo.
I 46 frammenti del cervello di Einstein, dopo vari passaggi tra ospedali e medici, sono entrati in possesso del Mutter Museum di Philadelphia, che li ha messi in mostra insieme ad altri reperti molto particolari come il tumore del presidente Grover Cleveland e tessuti del collo di John Wilkes Booth, l'uomo che uccise Abramo Lincoln.
Anna Dhody, curatrice della mostra, ha dichiarato:
"Il nostro scopo è quello di permettere ai visitatori di capire com’è fatto il cervello di un genio, anche per enfatizzare quello che non si sa, ovvero cosa c’è di diverso nei tessuti di Einstein tali da renderlo tanto grande"
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