Lo strumento è The Review of Particle Physics la cui ultima edizione è stata pubblicata in rete due giorni fa. Questa cosa la cura ilParticle Data Group (PDG per gli amici), una collaborazione di più di 200 scienziati di 22 paesi che ha l’incarico di raccogliere e mettere ordine nella fisica delle particelle (e nell’astrofisica e nella cosmologia) e The Review of Particle Physics rappresenta la sintesi di tutti i risultati pubblicati in tali campi, una specie di “bibbia” dei fisici delle particelle.
Si tratta di uno strumento di lavoro formidabile che viene pubblicato ogni due anni, sin dal 1957, e la versione cartacea è un librone di 1440 pagine che a luglio sarà spedito a chi, tra i ricercatori, ne ha fatto richiesta. Esiste però, per fortuna, anche il Booklet, una versione ridotta, da taschino, per la consultazione rapida e il Pocket Diary for Physicists, un’agendina con appuntamenti, ricorrenze e indirizzi.
Per l’occasione ho tirato fuori da un cassetto le vecchie copie che usavo io, prima da studente e poi da borsista, con il pocket diary pieno di indirizzi di gente che non frequento o non c’è più (o ha solo cambiato numero di telefono). Mi pare un tempo davvero lontano quello in cui sfogliavamo le pagine e sapevamo con precisione dove trovare i barioni Delta. Ora basta cercare qua e, secondo me, è molto meglio.
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